Questa valle, soprattutto nelle parti più alte, è vocata alla produzione naturale di tartufo, sia nero che bianco.
Oltreché in cucina, questi preziosi tuberi, vengono utilizzati nella preparazione di formaggi, salsicce e oli aromatizzati, unitamente a squisite salse.
Il tartufo bianco, dal profumo inconfondibile, si consuma fresco, in quanto, la cottura, disperde gran parte delle sue qualità organolettiche.
Il tartufo è un fungo sotterraneo che vive vicino alle radici di alcuni alberi, dal colore scuro e dall’aroma caratteristico; è un prodotto particolarmente pregiato nell’alta cucina ed una sicura risorsa naturale di questa valle.
Dai poteri afrodisiaci, era mangiato già dagli egiziiani.
Nel medioevo non veniva degustato, in quanto considerato una diavoleria, forse, a causa del suo colore nero e del suo amorfo aspetto, proveniente da boschi dove, notoriamente per l’epoca, vi dimoravano streghe e fattucchiere.
Nel Settecento, i cuochi reali, rilanciarono questo prodotto.
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